Berlino ricorda gli Europei del 2014. Quelli del terzo oro consecutivo di Federica Pellegrini nei 200 stile, e l'anno scorso è arrivato anche il quarto. Quelli della rinuncia di Sarah Sjostrom che, però, due anni dopo conquistò nella stessa gara l'argento olimpico. Si sono ritrovate insieme, oggi, di nuovo a Berlino per la tappa di World Cup in vasca corta. Ha vinto la svedese, 1'51"56, con la Divina a 9 centesimi di distanza (1'52"05). Entrambe hanno detto di rinunciare ai 200 in vasca lunga, al titolo che dai tempi di Franziska Van Almsick incorona le icone del nuoto al femminile, quelle che vanno ben oltre la vasca.
Eppure, è una gara che riesce a entrambe fin troppo bene. Ai recenti Mondiali di Budapest, è mancato il gran duello tra le due campionesse. Restano brevi schermaglie, quella odierna e il bis che concederanno, martedì 8 agosto, al Foro Italico di Roma. Viene da chiedersi se la doppia rinuncia sia definitiva. O se, piuttosto, le due regine non intendano studiare la situazione nei prossimi anni, attendendo magari il momento propizio per ritentare l'assalto alla corona. Cercando di capire, nel frattempo, cosa vorrà fare Katie Ledecky. Che proprio nei 200 e dalla Pellegrini, si è vista infliggere a Budapest la prima sconfitta internazionale in singolo nella sua carriera. Mancano tre anni alle Olimpiadi di Tokyo 2020. E tre anni, specie nel nuoto, sono molto lunghi.