A che livello sono il marketing e la comunicazione negli sport acquatici italiani? Swimbiz.it lo ha chiesto a Damiano Cori, giornalista specializzato del settore: “Hanno grandi potenzialità, mi auguro che possano profittare dell’anno olimpico per espandersi — ma aggiunge che - le federazioni devono sfruttare il marketing e la comunicazione, di qualsiasi natura, in ogni caso. Anche in anni bui”. Grazie alle nuove tecnologie e complice la crisi economica, si sviluppano nuovi modi per conquistare fan. E’ nato un nuovo paradigma, il Guerrilla Marketing, detto comunemente marketing non convenzionale. Un nuovo modo di arrivare alle persone, in modo provocatorio e spiazzante. Raggiunge il consumatore nei momenti e nei luoghi in cui non è attiva la sua "advertising consciousness" (come accade invece davanti alla TV o ascoltando la radio), quando, cioè, le sue difese nei confronti dei messaggi pubblicitari sono abbassate. Incuriosire, intrigare e coinvolgere sono gli effetti che la guerrilla produce sui suoi target. Ma la vera convenienza è il bassissimo costo di realizzazione Per Cori: “E’ un ottimo modo per comunicare, anche per veicolare messaggi che vanno ben oltre l’ambito sportivo. Vedi inGiappone, dove la prefettura di Oita per pubblicizzare il proprio territorio ha utilizzato la nazionale di nuoto sincronizzato”— e prosegue — “bisogna solo saper sfruttare le leve che il mondo di oggi ci mette a disposizione”. Figli di questa generazione e di questo nuovo paradigma sono i social media “E’ vitale esserci”. Ma il focus è come essere su questi canali “Lo sport ha bisogno di conoscere gli utenti, ha bisogno di una nuova modalità di visione, ma c’è bisogno di un continuo e costante rinnovamento di know-how, di modalità diverse – e conclude - E’ la nuova chiave di business, una nuova utopia”. Ma i benefici per lo sport non si riducono alla sola notorietà “Ma sono utili anche nella ricerca di nuove fonti di finanziamento. Ossia gli sponsor, un’ancora di salvezza per gli sport al di fuori del calcio”.