Streaming? Sì, ma d’autore

Copyright foto: Swimbiz.it

Letteralmente significa flusso, scorrimento. Già termine acquatico, lo streaming fa ormai parte anche del vocabolario da piscine “Essenziale per avvicinare il meeting, grande o piccolo, al pubblico” spiega a Swimbiz.it Renato Fusi, storico speaker del nuoto italiano. Uno spazio sterminato, libero, su cui ha messo gli occhi il colosso Apple “Non so questo come influirà, ma finora lo streaming ha già avuto un impatto rilevante: permette di registrare immagini di buona qualità a costi nettamente inferiori a quelli delle tv nazionali”. Se il contenitore si evolve, non elimina la necessità di un contenuto di pari livello. Fusi ha iniziato la sua attività di speaker acquatico nel 1988, dopo aver ricoperto il medesimo ruolo nell’atletica, e sa bene quanto sia importante guidare con la sua voce il pubblico neofita di uno sport. Dopo un blitz a Verona per il II Trofeo Alberto Castagnetti(leggi qui), ieri al XXI Trofeo Città di Roma al Salaria Sport Village raccontava, ad esempio, l’origine del nome della società organizzatrice, quel Sergio De Gregorio azzurro scomparso nella tragedia di Brema. Un meeting, quello capitolino “Rinato grazie alla passione di tecnici e amici. Per l’anno prossimo, spero troverà anche una location più particolare, per coinvolgere ancor più spettatori”. Ma Fusi è anche esperto di numeri, ideatore del sito “Il nuoto in cifre” “I numeri più significativi del nuoto italiano sono questi giovani che continuano a salire alla ribalta, premiando gli sforzi delle piccole società - con l’obiettivo – di emulare i campioni azzurri, prima fra tutti Federica Pellegrini. Ha vinto tutto e stabilito record mondiali, non ha più nulla a dimostrar e proprio questo le consente di allenarsi con serenità: sono convinto possa ancora ottenere risultati di quel livello”.
 
moscarella@swimbiz.it

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