Persino i laboratori per i test antidoping possono subire squalifiche, e più di una. Il Ladetec di Rio de Janeiro (foto), per il mancato rispetto degli standard internazionali sui test antidoping, subì prima una sospensione, nel gennaio 2012, e poi anche la revoca della licenza dal 25 settembre 2013(leggi qui). La squalifica seguiva la scelta del laboratorio per effettuare i controlli sia ai mondiali di calcio 2014 (in quel caso i campioni furono mandati in Svizzera), sia alle Olimpiadi 2016. Ora la Wada, agenzia mondiale antidoping, ha deciso di annullare la sospensione “Perché il laboratorio ha completato le opere di adeguamento agli standard internazionali” ha comunicato ieri all’Associated Press Ben Nichols, portavoce della Wada. In un comunicato, inoltre, l’agenzia antidoping stima un numero di controlli, a Rio 2016, vicino ai 5000 di Londra 2012 “Ma più che cercare una cifra-spot, puntiamo a controlli mirati e intelligenti”. Di recente, inoltre, la Wada ha assicurato che saranno prestare le dovute attenzioni alle micro-dosi di sostanze dopanti che qualche atleta sembrerebbe usare per sfuggire al passaporto biologico(leggi qui).
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