Come nel calcio, anche nel nuoto l’abbigliamento sportivo, costumi e cuffie, diventa un mezzo per aumentare il proprio brand awareness (riconoscibilità del marchio) nei confronti dei nuovi target. Le nazionali svedese e britannica (gallery), da regolamento FINA, stampano sul costume oltre allo sponsor tecnico, un logo del main sponsor di massimo 30 cm2. Una possibile frontiera anche per l’Italia. E nulla vieterebbe che un atleta in gara, qualora non stia rappresentando la propria nazionale, possa esibire uno sponsor personale o di società: Iron Lady, da semplice soprannome di Katinka Hosszu, è diventato un brand stampato anche sul costume(foto). E' vero che, a differenza del calcio e di altri sport, in acqua un logo sul costume non ha la stessa visibilità, ma i picchi più alti d’interesse nell’ osservare un evento di nuoto sono la partenza e l’arrivo con la premiazione dei vincitori, specialmente se l’evento sportivo viene trasmesso in diretta televisiva. La stessa Hosszu, per aumentare l’esposizione del suo sponsor tecnico Arena, spesso si presenta in cuffia anche sul podio. A proposito di cuffie, in gare internazionali è ammesso solo uno sponsor FINA oltre allo sponsor tecnico, al nome e alla nazione dell’atleta, e l’atleta può indossare al massimo due cuffie. In Italia, il regolamento per la stagione agonistica 2014-2015 recita “In tutte le gare e manifestazioni disputate sotto l’egida della FIN è consentito indossare esclusivamente i costumi omologati dalla FINA, in base ai criteri e alle date di fruibilità da essa fissa”. Teoricamente, perciò, nessun riferimento a limitazioni o altro per le cuffie. E, in effetti, gli Assoluti UnipolSai si è visto qualche atleta indossare ben tre cuffie insieme.
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