Chi punterà su Michael Phelps?

Michael Phelps, olimpionico amante del rischio dentro e fuori la vasca che l’anno scorso ha, per l’ennesima volta, danneggiato il proprio personal brand con l’arresto per guida in stato d’ebrezza che gli costerà l’assenza ai prossimi Mondiali in Kazan. Domani, all’Arena Pro Swim Series di Mesa, Arizona, torna in una competizione ufficiale dopo sei mesi di squalifica. Ultima tappa da dentro o fuori, per un rilancio della sua immagine, saranno, a questo punto, le Olimpiadi di Rio 2016. Attualmente i contratti di sponsorizzazione che le aziende hanno stipulato con Phleps scadrebbero a breve: chi nel 2015 chi nel 2016. Che cosa accadrà? Un ritorno vittorioso sarà di sicuro un fattore favorevole, ma chi sa se riuscirà a cancellare dai ricordi dei propri fan, e delle aziende-sponsor(leggi l’editoriale), quelle bravate che gli sono costate care sia economicamente che sportivamente. Dean Crutchfield, Vicepresidente Senior alla Sterling Brands/Omnicom, in un’intervista rilasciata alla NBC News ha dichiarato che il Brand Phelps è destinato a un lento declino: i tempi in cui guadagnava dai 5 ai 7 milioni di dollari annui attraverso le sponsorizzazioni saranno solo un malinconico ricordo. C’è chi sostiene che invece Michael Phelps, da ottimo scommettitore, abbia già puntato sul rilancio della propria immagine attraverso la “Michael Phelps Foundation” , nata grazie a un bonus di 100 mila dollari ricevuto da un suo sponsor come ricompenso per le medaglie d’oro a Pechino. Chi invece sostiene che si riciclerà come manager in Aqua Sphere, azienda italiana di swimwear, suo attuale sponsor, propensa a una crescita internazionale già in parte in atto.
 
facchini@swimbiz.it

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram