Già riuscire a fare ricerca universitaria, di questi tempi, è una bella notizia. Se poi è il nuoto a stimolarla, ancora meglio. E con profitto “Troviamo applicazioni pratiche per migliorare le prestazioni in acqua - spiega a Swimbiz Matteo Cortesi, assegnista di ricerca al Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita dell’Università degli Studi di Bologna - supportati da aziende italiane che investono nel nuoto”. Strumentazioni di livello con cui “Cerchiamo soluzioni nuove per dare qualcosa al movimento. Come l’over-speed, nuoto trainato a velocità superiori che in gara (vedi gallery) – e di livello sono le macchine-atleta testate - collaboriamo con Fin, Arena, ma vengono anche stranieri”. Molti atleti bolognesi sono ‘di casa’ al laboratorio. Se in Marco Orsi, ad esempio “Il ‘motore’ è potente e i fondamentali tra i migliori al mondo, per arrivare ai livelli di dicembre ha lavorato sulla ‘centralina’: tra il tecnico Roberto Odaldi, lo psicologo sportivo e noi, ha migliorato gestione gara e controllo del suo potenziale”. Ai recenti Open spagnoli, il tecnico Stefano Nurra ha 'fotografato' i 50 stile del velocista(guarda il video) “Emerge un Orsi che distribuisce bene le energie”. E per Cortesi “Ha ancora margini di miglioramento”. E’ il professor Giorgio Gatta “A trasmetterci la sua passione: perché gli aspetti scientifici possano aiutare, bisogna anzitutto crederci – e per un tecnico, spiegò a Swimbiz Claudio Rossetto(leggi qui), è fondamentale avere dati quantitativi e non solo qualitativi - come dice Gatta, il nuoto è ancora all’età della pietra(leggi qui)”.
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