Il Linkin Park

Copyright foto: cartier

La squalifica dell’ex olimpionico Tae-hwan Park, come del resto già la positività al testosterone, continua ad agitare le acque in tutto il mondo. “Ma sapete che nel periodo di squalifica gli atleti non vengono più controllati? Quindi possono liberamente doparsi per poi tornare” incalza via Twitter Filippo Magnini. I diciotto mesi di squalifica del coreano scadrebbero a marzo 2016(leggi qui), in tempo per un’eventuale partecipazione alle Olimpiadi di Rio 2016. Ma una regola del Comitato Olimpico Sudcoreano, ripota Channel NewAsia, stabilisce che l’atleta squalificato per doping debba attendere tre anni prima di poter nuovamente far parte della squadra nazionale. Una regola che, tuttavia, nel caso di Park rischia di creare un precedente: il Presidente della Federnuoto Sudcoreana, Lee Ki-heung ha, infatti, dichiarato che dopo le scuse pubbliche di Park “Discuteremo sul da farsi – mentre un portavoce del Comitato Olimpico nazionale avverte – se la mancata partecipazione di Park ai Giochi costituisse un problema sociale, potremmo rivedere la regola nella prospettiva dei migliori interessi nazionali”. Park che rischia, dunque, di diventare un caso politico, vista l’enorme popolarità nazionale - e gli sponsor come Cartier (foto) - di Park e le mai sopite tensioni col vicino nordcoreano.
 
moscarella@swimbiz.it

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