E’ conosciuto come un attivo promotore del nuoto, prima con eventi in acque libere e poi con gli Europei in vasca corta di quest’anno, la prima volta per Israele. Ora Noam Zwi, membro del Comitato Tecnico acque libere della Fina e del Bureau Len, Presidente della Israel Swimming Association, è sotto inchiesta. Secondo quanto riportato oggi da Swimmingworld, avrebbe ricevuto centinaia di migliaia di fondi dal ministero dello sport israeliano, sostenendo che servissero per i rimborsi degli atleti israeliani impegnati ai campionati Ncaa, il circuito sportivo dei colleges statunitensi. In realtà, è la Ncaa stessa che si occupa dei rimborsi agli atleti-studenti, dunque rischierebbero sanzioni anche i nuotatori stessi, visto il divieto per gli atleti universitari di percepire entrate extra. Non sono anni facili per il nuoto israeliano, pensando anche allo slittamento dei già citati Europei a dicembre e alla mancata organizzazione dei Mondiali juniores di fondo nel Paese(leggi qui): entrambi causati dalle tensioni politiche nella zona mediorientale (un pallanotista, membro dell’esercito, l'anno scorso morì durante gli scontri con i palestinesi). Senza scordare le discriminazioni subite, due anni fa, durante le tappe di World Cup a Doha e Dubai(leggi qui). Eppure, negli ultimi anni sono cresciuti atleti di livello internazionale come Amit Ivry e Guy Barnea, mentre il Paese si avvicinava costantemente all’Europa, come può testimoniare Federico Colbertaldo, allenatosi per qualche tempo in Israele(leggi qui).
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