Marcel Vulpis su Roma 2024 “Nuoto a Roma? Si riparta dai Mondiali 2009”

Gli applausi, i sorrisi e il giusto entusiasmo a cornice di un annuncio atteso con trepidazione. Ora, però, deve partire il lavoro per concretizzare il sogno di un'Olimpiade a Roma (e non solo) nel 2024. "I punti fondamentali da chiarire sono tre: dove farle, quanto costeranno e chi pagherà" commenta a Swimbiz Marcel Vulpis, direttore dell'agenzia di stampa Sporteconomy.it, che poche ore fa twittava "Sì a Roma 2024, ma prima un referendum come in Baviera". Sul costo, si possono solo fare stime iniziali, attendendo di capire che tipo di progetto l'Italia presenterà "Io penso, comunque, non meno di 40-60 milioni di euro per la candidatura". Sulle sedi, il Premier Matteo Renzi ha già dato stamane le prime indicazioni(leggi qui) "Sarà incentrata su Roma e sul circondario: Firenze, Napoli e la Sardegna". Un'Olimpiade a epicentro romano farebbe pensare che almeno una delle discipline regine, nuoto e atletica, sarà ospitata dalla Capitale "Potrebbe, allora, essere una buona soluzione cominciare intervenendo sull'ecomostro di Tor Vergata - prosegue Vulpis, riferendosi alla 'Città dello Sport' (foto in gallery) progettata dall'architetto Calatrava in previsione dei Mondiali di nuoto 2009, mai completata - ma sia che si riqualifichino vecchi impianti, sia che si riparta da zero, si dovrà dare l'appalto a strutture che abbiano scadenze certe e un budget definito, entrambi da rispettare senza sforare". Inoltre, i fatti emersi da Milano Expo 2015 e dall'inchiesta Mafia Capitale invitano, contro il rischio d'infiltrazioni della criminalità organizzata "A maggior controllo e attenzione. E mi stupirei del contrario". Al giorno d'oggi, ricordava tempo fa il direttore di Swimbiz, Christian Zicche, una gara di nuoto si può disputare virtualmente ovunque, grazie alle piscine smontabili e assemblabili all'interno di stadi, palazzetti, persino piazze cittadine "A patto che rispettino condizioni di eco sostenibilità". E, a proposito, lo scorso Settecolli ha testimoniato come i capricci del clima possano rovinare tutto: rispetto a Roma 2009, stavolta disputare le gare natatorie olimpiche allo Stadio del Nuoto del Foro Italico, sprovvisto di copertura, potrebbe essere un rischio. Infine, il terzo punto sollevato da Marcel Vulpis "Chi pagherà per le Olimpiadi? Cioè bisogna capire in che misura i costi saranno coperti dal pubblico e dal privato". A proposito dell'intervento privato, l'Italia non sembra ancora assimilare con facilità iniziative di fundraising e simili; come dimostrarono le reazioni alla provocazione sul Colosseo del Presidente dell'As Roma, James Pallotta(leggi qui).
 
moscarella@swimbiz.it

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