Ventitré record del mondo a Doha 2014. A beneficio dello spettacolo, anche se parecchi sedili dell'Hamad Aquatic erano vuoti come da attese(leggi qui), mentre pian piano la gomma si sgonfia: tra le donne, in vasca corta, solo quattro primati mondiali in costumone ancora resistono; più dura la progressione in campo maschile. Il Brasile stupisce molti, ma già a settembre preannunciava intenzioni battagliere(leggi qui). Quattro nuovi limiti, a Doha, sono a firma Katinka Hosszu, una delle nazionali ad personam: 4 ori all’ungherese, 4 all’iberica Belmonte e 4 a Le Clos. Singoli che hanno spostato il medagliere più di una squadra. E se un domani uno sceicco facesse loro la classica offerta irrinunciabile per cambiare nazionalità? Manaudou protagonista, e L’Equipe stila le classifiche di famiglia: Florent re mondiale di corta, Laure regina di lunga, Olimpiadi alla pari con un oro a testa. E, oltre la Giamaica, Alia Atkinson è la prima iridata di colore sui 25 m. Intanto, il sito Fina titola “Hosszu e Le Clos i migliori anche a Doha!” quasi a rivendicare la legittimità dei Fina Awards assegnati loro. Nel pre mondiale, Swimbiz espresse stupore per la poca attenzione agli Europei (evento a egida Len) per il titolo maschile. Ma alcuni siti specializzati anglosassoni contestarono il premio della Hosszu, preferendole Katie Ledecky; una coda delle feroci critiche alla Fina per il Fina Order a Putin e per la mancata presa di posizione sul caso doping di Sun Yang. Hosszu anche la più ricca a Doha, come in World Cup(foto): 106.000$ di prize money alla Iron Lady; Belmonte (58.000$) batte Le Clos (43.000$). E veniamo all’Italia. Sei medaglie, bilancio oltre le previsioni di Cesare Butini al Salotto Acquatico di Swimbiz(guarda il video). Quotazioni in crescita per Scozzoli, 5° nei 50 rana e bronzo in 4X50 mista mista, e per Orsi; ma, ricordava Sacchi, citando Swimbiz live su Rai Sport “Dobbiamo ancora trovare il nostro Toro di Borsa”. Perché Orsi deve confermarsi in lunga. E i 25 m, più che corti, alla Pellegrini stanno da sempre stretti, sperando che la vasca non inizi a farsi piccola anche a Kazan. Ci saranno Ledecky e Franklin, anche se Novella Calligaris non vede una Missy di prospettiva. Non così le aziende americane, e altrettanto potrebbe accadere in Italia per Paltrinieri, lui senza problemi (e non da oggi) di lunga o di corta. Faccia pulita che piace a mamme e ragazzi (oltre 12.000 seguaci su Twitter, ‘doppiati’ Scozzoli e Rosolino); ed ecco che lo status militare (Fiamme Oro) potrebbe diventar limite: l’interesse dell’Aniene, un futuro alla Pellegrini in abito civile, su cui poter cucire ogni sponsor. Varcando la soglia del fantanuoto, un Greg di fama mondiale post Rio 2016 che si alleni in Australia sarebbe per Arena (porta a quota 2019 la partnership Fina) un’altra lama (con Magnussen e le Campbell) per provare a intaccare lo strapotere Speedo sul continente. Infine, l’altra Italia, la casertana Adn di coach Andrea Di Nino, chiude i Mondiali con un oro di Fesikov e Tkhobaev nella 4x50 stile uomini e un bronzo di Govorov nei 50 farfalla.
moscarella@swimbiz.it