Il nuoto è uno solo, ma non per tutti

Guardare avanti, macinare chilometri dopo chilometri e vincere. Come un supereroe, niente di più. “Mi ha definito così un bambino, mentre mangiavo tranquillamente un gelato. Un Iron Man, l’uomo di ferro.  Ha visto il titanio sulla mia gamba, poiché indossavo i pantaloncini corti, e mi ha chiamato così. E’ stato troppo divertente e mi sono fatto quattro risate". E’ il campione paralimpico Federico Morlacchi che lo racconta, divertito, a Swimbiz. Non nasconde assolutamente la sua disabilità, ci scherza su e vince. Addirittura lo scorso week end ai Campionati Finp, ha stabilito il record italiano assoluto (1'16"27) nei 100 rana SB08. “Dopo i 50 rana, ho voluto provare i 100. E nonostante non fossi in formissima, c’è stato questo risultato inaspettato”. Inaspettato perché Morlacchi è un delfinista, “ma visto il ranking mondiale pari a 1’15 e dunque fattibile, ci abbiamo provato…siamo stacanovisti”. Prossima tappa il Settecolli di Roma, ma “non parteciperemo agli altri meeting di inizio estate”, che organizzati nella sola capitale, danno una visibilità marginale al movimento paralimpico. E nonostante tutto sta crescendo sempre più. “Noi atleti diamo il meglio di noi e sta agli altri dare visibilità”. Del resto, il nuoto è uno solo e non devono esserci differenze, “o meglio, ci sono per chi vuole che ci siano”.
 
  ugo@swimbiz.it

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram