Con le Olimpiadi di Sochi, in Russia, tornano alla ribalta discorsi legati alla legge sulla cosiddetta “omofobia di Stato”, ovvero è proibito parlare dei temi connessi all’omosessualità in pubblico, entro i confini dei Paesi che costituiscono la grande federazione russa. Di risposta, il giovanissimo, classe 94, tuffatore inglese, bronzo alle Olimpiadi estive del 2012, Thomas Daley, ha deciso che boicotterà a maggio la World Serie di tuffi, per protestare contro le leggi omofobe che vigono in Russia. Lo riportano noti quotidiani britannici come il Daily Star e l’Indipendent. Nel pieno della sua carriera, Daley scelse a dicembre 2013 di "venir fuori" – coming out – affermando apertamente la sua omosessualità. Ha raccontato, in seguito, di avere una relazione con lo sceneggiatore premio Oscar Dustin Lance Black, al quale dice “ Mi ha reso felice, in sicurezza “. Intanto, sui temi di sport e omofobia, il direttore dell’agenzia online Sporteconomy, Marcel Vulpis, ha commentato tre giorni fa a Swimbiz, “ Chi è omofobo è razzista “.
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