Dottor Marugo “Defibrillatori utili, ma non mitizziamoli”

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Si parla di Campionati Regionali Master del Piemonte, egida Fin. Da regolamento, perciò, doveva essere prevista un'ambulanza dotata di defibrillatore. Un atleta, concluso il riscaldamento, era ieri colpito da un arresto cardiaco. L'ambulanza c'era, l'apparecchio no. Dopo l'immediato massaggio cardiaco e la successiva operazione in ospedale, l'uomo non sarebbe al momento in pericolo di vita, ma rimane la gravità dell'accaduto. "Nelle gare Master è ancora più importante, non perchè lo sport faccia male, ma perchè statisticamente gli eventi cardiaci sono numerosi a quelle età" commenta a Swimbiz Lorenzo Marugo, medico Fin. Presto sarà obbligatorio il defibrillatore anche nelle piscine, ma il dottore invita a non mitizzarlo"Non è la panacea per ogni male. E' utile, senza dubbio, ma nel 70% dei casi basterrebbero le corrette misure di pronto soccorso". In Paesi come la Francia, un apparecchio è disponibile in quasi ogni luogo affollato (stazioni, parchi, aeroporti...) "Ma non possiamo partire da lì, dalla cima. In Italia manca ancora la base, un numero sufficiente di persone abilitate al BLS" problema a cui si sta gradualmente cercando di ovviare con iniziative come Viva!.
 
moscarella@swimbiz.it

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