26 anni sono un'età importante per un essere umano. Rappresentano un momento di passaggio, verso l'era della completezza di un individuo, e lo sono ancora di più per un' atleta, di grande livello. Il compleanno è quello di una campionessa, una di quelle che ha fatto alzare la bandiera tricolore e fatto cantare l'Inno di Mameli, in uno sport come il nuoto ricco di fatica e di impegno, in una lotta costante con il cronometro e con la sofferenza. L'atleta è la prima donna italiana a vincere una medaglia d'oro in un Europeo, quello del 2006, a laurearsi campionessa del Mondo in una delle specialità più massacranti, ovvero i 1500 metri stile libero (provate a farli; sono un chilometro e mezzo in acqua...) e a mettersi al collo una medaglia d'Argento allo Olimpiadi di Pechino 5 anni fa: la ragazza, pardon la signora è Alessia Filippi.
Romana di Tor Bella Monaca, orgogliosa di essere capitolina come pochi, Alessia è riuscita a sfatare il detto popolare “Nemo propheta in patria”, riuscendo a conquistare il suo alloro più importante , nella piscina del Foro Italico, in quel fine luglio del 2009 e sconfiggendo avversarie di tutto rispetto, vedi la tetragona danese Lotte Friis, e la romena Camelia Potec, piegata da questa elegante ragazza di 1,87, capace di allungare la sua bracciata, potente ed elegante come un albatros sull'acqua e di valicare la distanza, andando a conquistare l'alloro iridato nell'Urbe, tanto amata. Un alloro che non le ha evitato in seguito, problemi e malesseri fisici, in un tormento che l'ha portata a dubitare, conducendola infine al ritiro. Alessia manca al nuoto azzurro, e in maniera particolare manca la sua spontaneità e la sua simpatia, fatta di calore umano e dolcezza. Buon compleanno, campionessa capitolina. Il meglio, per la tua vita, deve ancora venire.
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