Secondo chi lo pratica – e non solo – il nuoto è lo sport più bello e affascinante del mondo. Ma anche quello che più abitua uno sportivo al duro lavoro, alla perseveranza, alla dedizione e alla resistenza allo sforzo. Tutte caratteristiche positive e, in un certo senso, facilmente prevedibili. La cosa sorprendente è che, secondo una ricerca effettuata dal Griffith Institute of Educational Research in Australia, il nuoto renderebbe anche più intelligenti: un bambino che pratica attività natatoria sarebbe in grado di raggiungere traguardi importanti prima dei bambini che non nuotano. Secondo lo studio del Griffith, infatti, lo sviluppo del linguaggio, della fiducia ed anche e soprattutto quello fisico sono raggiunti prima dai bambini che praticano nuoto. Sono tanti i benefici che questo sport fornisce per la salute, come il sano stile di vita e il miglioramento delle attività motorie, ma con questa ricerca ci sono le prove, dunque, per affermare che il nuoto rende effettivamente più intelligenti, almeno tra i bambini più piccoli: “Le precoci lezioni di nuoto aiutano il bambino a migliorare il loro capitale sociale, emotivo, fisico ed entelletuale – ha sottolineato Laurie Lawrence del Kids Alive Swim Program – i piccoli diventano più intelligenti e coordinati nei movimenti”. Il rilascio di endorfine, con conseguente tranquillità mentale. Oppure l’aumento di fiducia in sé stessi dopo aver completato una serie a ripetizione di 200 farfalla. Ed anche la felicità del bambino di incontrare ogni pomeriggio i propri amici in piscina. Sono questi, insieme a tanti altri, gli elementi che -secondo lo studio del Griffith – rendono il nuoto uno sport “intelligente”. E dunque anche quello più bello del mondo.
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