Una proposta politica che incontra scetticismo e forti opposizioni. La contestazione più dura arriva da Job Kania, a capo dell’associazione dei coach di Kenya Swimming “Io chiedo che tutti i delegati (del Congresso a Barcellona n.d.r.) votino NO alla proposta di cambiare il regolamento per concedere a ogni membro del bureau il diritto di voto nella propria assemblea generale nazionale”. Secondo Kania, infatti, la decisione favorirebbe interessi personali: ad esempio permetterebbe ai membri del bureau che hanno perso le elezioni federali nel proprio Paese di avere comunque potere e questo creerebbe instabilità o, addirittura, consentirebbe di continuare a influenzare la propria federazione anche laddove il numero di mandati sia limitato. “La Fina è costituita da più di 200 nazioni, il bureau da soli 30 rappresentanti – aggiunge il Kenyota – perché approvare un cambiamento che influenzerebbe solo un 1/7 dei Paesi membri?”. Appuntamento a Barcellona, tra qualche mese, per l’epilogo.
moscarella@swimbiz.it