Pasqua amara per la gran fondo più dura d’Africa

Una concomitanza controproducente, a discapito del grande nuoto. Sabato, in Sudafrica, nel distretto di Nelson Mandela Bay, prenderà il via la Bell Buoy Challenge, la gara di fondo più dura d’Africa, ma a differenza delle scorse edizioni avrà un richiamo decisamente inferiore alle aspettative. Tutta “colpa” del Nelson Mandela Bay Splash Festival, la manifestazione che nel weekend pasquale dirotterà pubblico, istituzioni e, soprattutto budget, verso gare di surf, vela, volley, con tanto di concerti rock e gospel e l’immancabile caccia alle uova. Insomma la Bell Buoy Challenge, che in sole tre edizioni aveva saputo raccogliere atleti del calibro degli australiani Melissa Gorman and Candice Falzon, dell’asso neozelandese Brenda Russell e del campione sloveno Kieran Rok, è come se fosse stata declassata a garetta locale, dimenticando che si sta parlando di 8 km in acque oceaniche.  Pur senza stelle internazionali, con un prize money più che dimezzato, gli organizzatori, nella persona di Mike Zoedmulder, non si scoraggiano: “Nessun rancore verso lo Splash Festival, stanno facendo un grande lavoro. Sono le autorità che erano ben consapevoli che esso si sarebbe tenuto durante la Pasqua. Comunque sia, noi di Zsports confidiamo in Dio: sapremo sorprendere tutti!”. L’intento dell’autorità di rendere Nelson Mandela Bay la capitale dello sport africano ha forse sottovalutato un pezzo importante della sua pur recente tradizione.
 
moscarella@swimbiz.it

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