Piscine con effetti molto speciali

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Il commento del direttore: Nuoto da effetti speciali, magie e sogni...

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Da dove partiamo? Dal mio ultimo sogno erotico-agonistico, nella fase rem, quella della più profonda full immersion e che nemmeno le cannonate ti svegliano: ho visto la Pellegrini nuotare un duecento stile libero testa a testa con Katie Ledecky, loro lì spalla a spalla, metro a metro, poi mi suona il cellulare e non riesco a vedere come va a finire. Mannaggia ai cellulari, un’anticipazione così che vorrà dire pure qualcosa, chissà: a Napoli mi direbbero subito, “guaglio’ giocatela”. Non so che numero abbia Federica Pellegrini che nuota i 200, ma m’informerò dagli esperti amici napoletani.

Già, la bella Napoli, core natatorio vintage con qualche apprensione impiantistica in questi ultimi anni, ormai è confermato sarà tappa di Ils “champions league” a ottobre prossimo (12-13, piscina Scandone, la stessa in ristrutturazione per le prossime attese Universiadi) con un passo natatorio che improvvisamente porta a due gli eventi del nuoto. Delle tre tappe europee, quella italiana ha deviato da un’iniziale corrispondenza che si cercava sotto la Mole, a Torino che è stata olimpica invernale, forse più naturale solo per il fatto che a dicembre la città sabauda aspettava le stelle del nuoto, poi la Fina ha stoppato la visione come tutti ricordiamo.

Stefano De Alessi, Ceo Dao

Ci hanno messo lo zampino gli americani, con lo squadrone Usa presente in forze al tappone che ha insistito vieppù per la piscina sotto il Vesuvio. Rumors, ma si sa per gli americani il gusto napoletano è meglio di un caffè prima delle gare, forse perché hanno… base lì. Moquette ed effetti speciali partenopei quindi, da ottobre, prezzi del biglietto si sussurra come da gran concerto natatorio, luci e gran cassa da eventone che lo vedi sin da Capri.  Un po' le exstension del daoismo, da Dao, la marketing agency legata al nuoto a doppio filo dal suo Ceo Stefano De Alessi che presta nome e cognome alla Spa (società per azioni, non centro benessere) che dirige  e che si gioca la carta italiana per il futuro che potrebbe, parrebbe di capire dai desiderata , rivoluzionare le gare in piscina. Un po' regista - pare abbia curato personalmente il lungo video di presentazione a grande effetto dell’evento - tanto esperto manager (la maggior parte dei nuotatori vip invitati sono della sua scuderia) tanta passione(è stato nuotatore) legata al business dell’acqua che verrà, e rapporti ottimi con il magnate ucraino dell’energia che ha messo gli occhi (e i soldi) in corsia per passare alla storia che non sia il solito investimento sul calcio.  Il petrolio del futuro sarà l’acqua potabile, dicono ormai in tanti. In piscina vedremo se questa nuova formula sfonderà. E intanto fatemi vedere, vi prego la sfida delle sfide, Pellegrini-Ledecky prima di Tokyo. Che non sia, e non resti, solo un sogno.

zicche@swimbiz.it

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