E’ un momento storico in cui il tema ambientale, specialmente le proposte ‘plastic free’, è particolarmente sentito, anche negli sport acquatici. Il nuotatore-artista Lorenzo Zazzeri dipinse un fosco futuro nel suo Bon Appétit, ma è il nuoto in acque libere, per sua stessa definizione, lo sport più green e nelle gare italiane si presta sempre molta cura nel recupero del materiale per i rifornimenti. Non sempre così, purtroppo, all’estero, come denunciò a Swimbiz.it l’ex azzurro Stefano Ruabudo(leggi qui). Il Team Manager dell’Italfondo ha sviluppato un protocollo peri ridurre l’impatto ambientale della plastica nel fondo “Di fatto piccoli accorgimenti: usare plastica biodegradabile e recuperare velocemente bicchieri e bottigliette” spiega a Swimbiz. Un’idea sposata con entusiasmo dal Presidente Fin e Len Paolo Barelli “E già agli Europei di Glasgow della scorsa estate è stata applicata”.
Un’investitura istituzionale è arrivata con la nomina di Rubaudo a referente Fin per lo sviluppo sostenibile, secondo il protocollo del Ministero dell’Ambiente e del Coni, e sta mettendo in cantiere nuovi progetti da sviluppare “Per ridurre del 90% l’attuale impatto ambientale delle gare di fondo – e persino per il nuoto in piscina – sottoponendo alle società idee per eliminare progressivamente la plastica”.
Intanto, pare trovarsi a suo agio nel fondo “Gregorio Paltrinieri, che ha offerto una grande prestazione agli Us Open di fondo. E’ vero che il livello medio statunitense oggi è inferiore ad altre nazioni – ma d’altro canto – il passo di Greg è stato impressionante. Lo stesso Sanzullo non prende mai distacchi simili”. E col ritorno in pianta stabile di Massimo Giuliani nel ruolo di Ct dell’Italfondo(leggi qui) “Potremo dividerci meglio i compiti, avere più cura dei dettagli. Un ritorno al passato? No, lui è uno che guarda al futuro”.