Carissimo lettore di Swimbiz…

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Il commento del direttore: Un lettore di Swimbiz.it ci pone delle domande, che sono poi una riflessione su quello che potrà essere il nuoto in un nuovo modello competitivo…

Copyright foto: Swimbiz.it

Riceviamo e pubblichiamo:

“Buongiorno, sono Riccardo Caretta un allenatore di nuoto e soprattutto un appassionato di nuoto. Vi scrivo perché ho un pensiero riguardo all’ISL. Il format nasce per valorizzare il nuoto a livello economico e soprattutto gli atleti che competono all’interno della lega. A questo punto mi domando perché non avere uno sponsor tecnico per ogni squadra come può essere nel calcio o uno sponsor tecnico unico come avviene nell’NFL americana e inoltre perché non rendere le 8 squadre che competono di proprietà privata rifacendoci sempre all’organizzazione calcistica. Questo renderebbe sicuramente più accattivante il mercato per la composizione dei vari roster e il movimento che si potrebbe generare da tutto questo a livello economico. Ovviamente queste sono tutte mie curiosità.

Grazie”

Konstantin Grigorishin, nell'intervista di Swimbiz del 2017 a Roma

Caro Riccardo, innanzitutto grazie del suo essere appassionato e attento lettore di Swimbiz.it. Con l’occasione cerchiamo di darLe una risposta esaustiva rispetto agli spunti di riflessione che ci sottopone. Dalla creazione, o meglio dal via della Internazionale del nuoto, o meglio della Lega del nuoto, abbiamo scritto cercando di dare innanzitutto una valutazione d’impatto economico, ancor prima di rivoluzione della vasca. Per chi la intenderebbe o la intende così, le due cose vanno di corsia parallela. Pensiamo, noi di Swimbiz, che le valutazioni economiche del settore acqua abbiano già lasciato il segno da tempo in un mondo che ha già una prospettiva acquatica diversa, e proprio per questo noi siamo nati, oltre a tutto il resto, come quotidiano anche economico del nuoto. Ancor prima dell’intervista esclusiva che il patron di ISL Kostantin Grigorishin fece proprio a noi a Roma due anni fa(leggi qui), in tempi non ancora di rivoluzione, ma dichiarando da imprenditore che “Potenzialmente il nuoto è un enorme mercato”. Ero e sono d’accordissimo con lui, sul punto che in questa sua avventura ha investito una prima potenziale fiche di un futuro che potrebbe aumentare di molto la sua personale esposizione. Perché lo fa? Lo dividerà con altri investitori o chiuderà se la vasca segnerà il passo? Vedremo. Diritti tv, audience, spettacolo, atleti che rivoluzionano il concetto stesso di format classico delle gare di nuoto, anche se poi nulla sul concetto di sfida a squadre si è inventato, considerando il nostro italico campionato-scudetto, la Coppa Brema (che potrebbe diventare un grande evento su cui puntare...).

Stefano De Alessi, Ceo Dao

Sul fatto dello sponsor tecnico per ogni squadra e della proprietà diffusa all’interno del circuito, sarebbe interessante saperne di più al riguardo rispetto al pensiero dell’advisor di ISL che è Stefano De Alessi, Ceo di Dao, che peraltro rappresenta come agenzia il management di buona parte dei partecipanti, oltreché della nazionale tricolore dell’acqua. Ora, se questa risposta la possono dare solo loro, patron e advisor, nella naturale evoluzione che certamente avranno, immagino, programmato per il futuro di questa formula, un dato però possiamo considerarlo al punto. L’evento-esibizione è vero che oggi non gode del “lasciapassare istituzionale” di Fina - e della Fin nel caso della tappa italiana - ma questo non vuol dire che il mondo del nuoto sia già entrato in una fase, diciamo così, evolutiva. ISL o non ISL, politica e rapporti, la vasca già trabocca per il solo fatto di parlarne. Perché se uno analizza il benchmark di riferimento acquatico, o quantomeno il parametro per valutare oggi il mondo dei grandi eventi del nuoto (salvo siano le istituzionali dai grandi numeri Olimpiadi, Mondiali, Europei) di strutturato si ha poco o nulla. Con buona pace dei calendari, che si possono sempre aggiustare quando l’interesse si eleva a comune denominatore. Al di là dei one shot delle singole gare o manifestazioni di livello.

La Coppa del Mondo Fina è assolutamente anacronistica rispetto a un mondo acquatico che ha bisogno di competizione ormai continua, che la ricerca, e con tutto il business che ne comporterebbe. Non solo per gli atleti, ma anche, quanto meno da noi, per cambiare l’idea stessa di dilettantismo in un mondo che di dilettante, quantomeno per i top swimmers, ha veramente nulla a che che vedere con la velocità in acqua.  E questo porta con sé un’evoluzione che da anni è già in divenire, dicevamo. Poi, che ISL segni la storia o sia la semplice goccia che aprirà ad altre strade non possiamo ad ora saperlo. Può piacere o non piacere la formula, o il concetto televisivo, ma poco importa se la analizziamo parametrandola a quello che fu l’ATP quando nacque, in una sorta di nuovo stimolo a investire. Da appassionati del nuoto, come l’allenatore Caretta però, ci poniamo domande, spettatori di un mondo acquatico che non potrà più pensare di essere lo stesso di qualche anno fa.

zicche@swimbiz.it

Facebook
Twitter
LinkedIn
WhatsApp
Telegram