No Twitter, no party. La “censura” targata Australia

Abbiamo riportato ieri la notizia (che potremmo definire “bomba” per i tempi che corrono) secondo la quale la Federazione Australiana, nella persona di Leigh Nugent – Head Coach del Team “Aussie” – ha di fatto vietato ai propri atleti l’utilizzo dei più diffusi social network (in particolar modo Facebook e Twitter) e dei cellulari durante le competizioni più importanti, che possono inficiare e disturbare – a detta di Nugent – le prestazioni in gara. A testimonianza di questo, interessante è stata la dichiarazione della giovane atleta Emily Seebohm, che al quotidiano britannico Herald Sun si è spinta fino a sostenere che la sua performance nei 100 dorso alle Olimpiadi di Londra è stata influenzata negativamente dai commenti rilasciati su alcuni social media. Con questo primo provvedimento, dunque, Nugent spera che si creerà un maggior rispetto tra i compagni di squadra e un’unità di gruppo ancora più cementata. “Io sono un membro del gruppo prima ancora di essere un Io come individuo” ha dichiarato Nugent all’Herald Sun. “Limitando l’utilizzo dei cellulari quando siamo tutti insieme – ha proseguito l’Head Coach – tutti gli atleti possono concentrarsi al meglio sulle gare e non pensare a loro stessi e alla loro vita al di fuori della vasca”. Che sia la soluzione migliore per arrivare a risultati, quantomeno, decenti?
 
petrocelli@swimbiz.it

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