Palestre e piscine, il Ministro Spadafora fa chiarezza su ordinanza

Come accennato da Swimbiz.it stamattina, l'ordinanza in essere nelle regioni del Nord Italia colpite dal Coronavirus provocava differenti interpretazioni a seconda dei casi. Il testo parla infatti di sospensione di ogni manifestazione o iniziativa in “Luogo pubblico o privato, anche di carattere culturale, ludico, sportivo e religioso, anche se svolti in luoghi chiusi aperti al pubblico” fino al 1° marzo per i comuni che non rientrino nella cosiddetta "zona rossa".

Per quanto riguarda l'attività federale, col termine "iniziative di qualsiasi natura" in casi come la Bruno Bianchi di Trieste si è ritenuta esclusa la normale fruizione degli impianti e, di conseguenza, non necessaria la chiusura. Non in Lombardia, dove ad esempio sono state chiuse fino a data da destinarsi le piscine di Lampugnano e Mecenate. Né in Emilia-Romagna, dove la nota del sito Fin regionale specifica "tutte le attività - inclusi i corsi - sono annullate". Torino chiudeva per la sola giornata di oggi Palanuoto e Piscina Monumentale. Mentre Fin Veneto per tutta la giornata chiedeva un chiarimento proprio riguardo agli impianti, sottolineano come una lettura restrittiva dell'ordinanza si potesse estendere anche ad essi.

Stasera, al Tg2, il Ministro dello Sport Vincenzo Spadafora ha fatto chiarezza sulla questione, specificando che piscine e palestre possono continuare con la normale attività, nelle zone esterne ai focolai di contagio. Resta il blocco a gare e manifestazioni a partecipazione estesa:

 

Fin Veneto è il primo Comitato Regionale a ufficializzare sul sito ufficiale questa interpretazione dell'ordinanza.

moscarella@swimbiz.it

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