Tempi duri per il nuoto formato british. Dopo che la commissione d’inchiesta sulla mancata realizzazione delle aspettative olimpiche, tre medaglie invece delle cinque-sette previste, aveva lasciato quasi illeso il movimento, arriva ora la stangata: 15% in meno di fondi statali. In termini concreti il prossimo ciclo natatorio, in previsione delle Olimpiadi di Rio, ottiene 21.3 milioni di sterline, quattro in meno rispetto agli anni pre Londra; addirittura, la pallanuoto maschile si vedrà azzerati i contributi. Con perfetto self-control inglese, il CEO della federnuoto britannica, David Sparkes, ha commentato così la decisione “Pur non condividendo i giudizi sul nuoto, riconosciamo di dover ricostruire la fiducia nella possibilità di alzare notevolmente il numero delle medaglie olimpiche, prima di poter chiedere nuovamente investimenti”. La notizia, però, suscita sconcerto se si considera il numero di sport a secco di medaglie a Londra che otterranno un aumento nei contributi: nuoto sincronizzato, scherma, pallanuoto femminile, lotta libera. God save the swimming...di certo non ci penserà la regina.
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