Chi è di Torino, chi è stato un acquatico della Piscina Olimpica non può non ricordarla. Mi mancano le parole, scusate. Perché un brutto male, bastardo, se l’è portata via con un tempo che ci ha lasciati senza parole. Ma adesso voglio ricordarti e ricordare. Perché sei qui con me, cara Francy. E sorridi. Indossi la cuffia piena dei tuoi biondi capelli, e da qui partiamo per gli infiniti chilometri acquatici, su e giù per le infinite vasche. Francesca Savarino nuotatrice, la Sava sister, perché Laura - più grande sorella di età e di palmarès - lo era stata con il record italiano dei due dorso. Lei, ranista, la notavi subito: di presenza, che faceva girare tutti. Bella, di quella bellezza che unita a una simpatia genuina, ribaltava tutte le formule acquatiche. Infatti Francesca, da sportiva totale, non aveva mai smesso. Acqua e bici, passione a due ruote, le salite a dislivello come i 1600 metri dell’Alpe d’Huez, e su e giù senza mollare mai. Come fanno i nuotatori, gente abituata a soffrire, che non molla mai. Come hai fatto tu, da quando il tuo mondo si è scontrato con il maledetto. Fino all’ultima bracciata, che non ti separerà mai dal nostro volerti bene, dall’essere una della nostra famiglia. Ciao Francesca.