Nic Triplete e Thomas Play

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

 

Magnifici, questi due. Nell’ordine Nic Martinenghi nel triplete ranistico, e Thomas Ceccon che se la play-gioca( e vince soprattutto) con classe infinita nella velocità purissima di un cinquantino a farfalla. Lucida il muscolo, fallo crescere e daje di potenza: sembra il mantra di D’Artagnan Martinenghi che ribalta tutte le posizioni della fisica che vorrebbero il peso (muscolare) aumentato come nemico annunciato della distanza più lunga. Duecento rana secchi come i cento e i cinquanta, et voilà il piede è a martello pneumatico. Se ne fa un baffetto di tutto il programma il nostro ranistoneazzurro, sulla via di un Peaty di casa nostra. E sulla freschezza longilinea-mente- calibrata del veneto Ceccon si rileva tutta la sua potenza e classe multi vasca. Che tradotto per i non ancora eventualmente sintonizzati, vuol dire che il Cec si smazza ogni distanza nuotabile. Completo, un frutto misto acquatico con prospettive incredibili. Giocando ovviamente, ma terribilmente sul serio visto che il sirenetto baciato dalla dea classe pare da qui essersi accorto che con quella carrozzeria può tutto. Chi oggi poteva tutto a misti (200) è stato il Razzetti, una sorta di Lupo Alberto che si trova il tesoro di tempo e podio che gli esplode in mano. Squalifica a razzo appena uscito, ma senza motivazione annunciata. Nell’epoca di tutte le Var, ci piacerebbe almeno sapere in diretta il fatal errore cari Giudici, senza lasciarci col dubbio di un Razzetti in meno. Paltrinieri , buono senza cuffia finale nei 1500. Libero come al mare nella sua filosofica “è dura gareggiare nella sofferenza”. Che condividiamo in pieno. Buona acqua comunque e sempre, a tutti

zicche@swimbiz.it

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