Punto Acquatico: C’è ancora speranza di nuoto?

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Rimettete i costumi nella sacca, se poco poco vi eravate illusi che il nuoto fosse in modalità prossima apertura: dopo quanto-tra l’altro- ribadito da importanti studi scientifici sull’efficacia anti virus del cloro. In tutte le sue forme dalla aerea alla subacquea, in notizia virale ripresa da mezzo mondo in settimana, primi noi di Swimbiz.it. Risultato? Nuoto si, ma solo cabriolet, pare di capire dalle ultime notizie che non contemplano le piscine a copertura. Aperto sì, chiuso no, senza un perché. Quindi no alla maggior parte degli impianti, già annegati con i loro gestori in un mare di infinite chiusure e alla canna del gas, ma sì al calcio di una partita che potrà ospitare più di ventimila urlanti e alitanti spettatori in onore degli Europei. Lì il potere del Cts non ha valutato l’aperto o il chiuso, anzi è stato surclassato e non valutato, direttamente scelta governativa. Ma fatemi capire allora la logica di tutto questo. Quando nelle piscine coperte si allenano atleti di varie categorie spaziali, dai master ai campionissimi, ma i poveri tapini che frequentano l’acqua - per sport e benessere -, tra cui il sottoscritto, e altri 4 milioni circa di utenti, spereranno nella risposta del Ministro Speranza. Interpellato al proposito dal sempre presente Presidente Fin , e onorevole, Paolo Barelli. La domanda la vorremmo così riformulare: c’è ancora speranza di nuoto?

 

zicche@swimbiz.it 

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