Trionfo europeo in doppietta, 5 e 10. Un gran fondo riserva Oro, quello di Gregorio Paltrinieri: che ridisegna a stile la geometria stessa delle acque libere, e gli dà un guizzo potente, una spruzzata da brividi a un chilometro dall’arrivo. Gregorio si ricorda della piscina primo amore, e così applica la sua filosofia di bracciata e di ritmo. Alza la testa impavido, e spacca il disegno del gruppo. Arrivederci fase di studio, che era altra fino a poco prima in un allineamento quasi perfetto, una parata a metà gara, non è ciclismo ma poco ci manca. Fuga improvvisa con le mani che sembrano pedali , e l’aliscafo azzurro che covava si trasforma nell’onda anomala per gli altri: storditi, imbambolati nelle loro mute, chi ormai senza cuffia. Sotto shock il tedesco Wellbrook che non fa esperienza del già apparso nella cinque ieri, il metronomo di Carpi si prende la direzione suonando la campanella velocissima. Il Paltri che inserisce l’aliscafo si trasforma nel Paltriscafo ,irresistibile col finale da centometrista. Distacco , fuga , volata e sprint a tutta verso il traguardo. No, non è ciclismo, è Gregorio che vola verso Tokyo . La strada del fondo spettacolo è tracciata, buona acqua a tutti
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