Finalmente si apre il gas. Ora, prima di analizzare le due vasche regine, quindi i cento metri stile libero uomini spiegatemi una cosa: come si fa a volare con la catenina, più che altro un laccio votivo, al collo? Kolesnikov ne fa un vanto stilistico personale, e tira subito al botto. Spaventa subito il gruppone a tonnara, e si tira dietro l’avatar de Turin ,tale Alessandro Miressi. Che si carica a pallettoni, lo insegue, ci mette la voglia matta di schiacciarlo alla piastra come un tonno , meglio tirarlo per la catenina se possibile. Sembra fatta fino agli ultimi cinque metri, dove il Mire si scoordina un poco, si scompone nell’assetto della testa, va sovragiri e perde un pò di aderenza. Si inalbera, lo perde visivamente il russo votivo, anche se ci vorrebbe il radar al posto del periscopio in mezzo allo schiumone. E’un andamento veloce, anzi velocissimo, manco respiri, lì a un attimo dalla gloria. Se bastasse solo il record nazionale a 47”45 il voto sarebbe già altissimo, ma sulla fiducia del futuro prossimo il mio è già 10, allenatore Antonio Satta compreso. Sulla lode mi spingo verso il chilometro lanciato e verso i due azzurri liberi , come le acque della scorsa settimana. Paltrinieri argento e Acerenza bronzo fanno il massimo, lode alla costanza e alla voglia mai doma. L’ucraino spreme le energie del nostro fenomenale Greg, e va bene così , come direbbe il carpigiano dalle energie costanti. E le costanti reginette della rana , Castiglioni e Carraro seguono a ruota con argento e bronzo. Che dire? Buona acqua a tutti
zicche@swimbiz.it