Non è un calcolatore l’Alberto. E’ uno che legge la sua vasca come crede: come suonare a tutta la batteria, o lanciare colore sulla tela come non ci fosse un domani. Al meglio suo, che arte natatoria.
Cala la cuffia e l’occhialetto, e via. Senza calcoli e mezze analisi , infiniti passaggi mentali o previsioni. Un istintivo, si direbbe. Uno che se ne ha se ne va col guizzo di un boa costrictor, non fosse altro che galleggia con la grazia di una farfalla.
Ma sempre dura è, girare a mille per otto vasche corte a questo stile leggiadro, ma faticoso a bestia. Chiamatela male a delfino , perché butterfly o papillon è semplice da tradurre anche in italiano, sempre il giro della morte sembra.
Alberto Razzetti non si domanda se è meglio dosare l’eventuale riserva. Nuotata mediterranea-lui è genovese- istinto da killer globale. Il risultato è che dopo il bronzo scaldante dei misti, duecento metri di qualche attimo prima, il nostro si scatena nell'interpretazione perfetta. Essere atleta, e notevole nuotatore , con una casistica attuale da futuro importante .
Lo special Razzo.
Oro e trionfo europeo, punta di diamante di una nazionale di fenomeni.
Buona acqua a tutti
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