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Il 28 gennaio di quel gennaio 1966 rimarrà per sempre nei nostri pensieri, e nella nostra memoria. Nei cuori del mondo del nuoto, e in quello dell’intero sport italiano.
Che abbraccia e si unisce nella tragedia che unisce il nuoto azzurro e la sua nazionale che a Brema perì nel disastro aereo accomunando la tragedia del calcio , Superga e la fine del Grande Torino di diciassette anni prima. Amedeo Chimisso, Bruno Bianchi, Carmen Longo, Dino Rora, Daniela Samuele, Luciana Massenzi, Sergio De Gregorio, l’allenatore Paolo Costoli e il giornalista Nico Sapio, con l’intero equipaggio di quel volo Lufhtansa LH005 che non arriverà mai, ma che rimane la storia della grande famiglia del nuoto.
A celebrarne il ricordo, qualche giorno fa è stato Roberto Chimisso, fratello di Amedeo, che al Salone d’Onore del Coni, con il Presidente Coni Giovanni Malagò ha presentato il suo libro “Il nuoto a Venezia, dalla laguna alle Olimpiadi. La Storia dei fratelli Chimisso”, editore Grafiche 2am, in libreria e Amazon prime.
Una testimonianza di famiglia , per la famiglia del nuoto. Lo spirito dei Chimisso, il ricordo delle gesta di un grande campione tra i campioni suoi compagni di squadra scomparsi , ma sempre vivi dentro di noi.
Scrive il nostro direttore Christian Zicche nella prefazione al libro “Una storia intensa, che ti prende e non ti lascia più come un film di epica sportiva. Quella dei Chimisso, storia azzurra di una famiglia di nuotatori” .
Buon ricordo nuoto azzurro, buon ricordo sport italiano.
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