Le lacrime di Benny sul gradino più alto del podio. Lo sguardo smarrito di Thomas Ceccon che fissa il tabellone all’arrivo come se avesse perso. E invece è il campione del mondo con record iridato. È il più forte di tutti. E non riesce a crederci.
Che strana la vita: che quando ti pone di fronte a cose belle ti lascia inebetito, quasi fosse impossibile che un desiderio a lungo inseguito possa trasformarsi in realtà. Quasi non fosse vero che l’orizzonte verso cui nuoti da anni finalmente l’hai raggiunto.
Benny che si toglie la cuffia con lo smalto arcobaleno che buca la telecamera e scuote la testa e Thomas che non sa cosa dire, meravigliosamente incredulo. Che quasi si sente in colpa.
Scusate, non volevo. Cosa ho fatto? Già, cosa hanno fatto questi due straordinari ragazzi che vengono dai due poli opposti della penisola (dal profondo Nord di Schio Ceccon e dal profondo Sud di Taranto Pilato), ma che si sono ritrovati nella stessa corsia del talento e della vittoria.
Facce di una stessa vincente medaglia che la patria chiamò sul gradino più alto del mondo. Fratelli di un’Italia che vira verso nuove generazioni di giovani campioni in erba. Benny, Thomas, Tete (Martinenghi, ndr) il trio delle meraviglie che ha incantato in questi primi tre giorni iridati e a cui potrebbero aggiungersi nelle prossime ore tante altre promesse.
L’Italia s’è desta, stringiamoci a coorte. Siamo pronti ad altre medaglie.
Siam pronti ad altri sogni. A nuovi orizzonti.
Patrizia Nettis per Swimbiz