Il dio della velocità lo ha aspettato lì, nell’ultima frazione della mista della 4x100. Miressi aveva iniziato il Mondiale di Budapest in salita e si era scusato per la sua prestazione in ombra nella 4x100 stile, in cui non aveva brillato e non era riuscito a dare il meglio, quello che lui sa di valere. E’ arrivata la medaglia di bronzo tuttavia in team con Ceccon, Zazzeri e Frigo ma lui non era riuscito a sorridere e ad esultare. Poi ancora le difficoltà nei 100 stile del sogno, la gara della natura del suo talento, ma quell’ottavo posto lo ha fatto soffrire parecchio.
Ma un campione lo sa. Sa di poter reagire e di attingere a qualcosa che all’improvviso esce fuori e si sprigiona tutta. E’ un talento che latita a volte nelle difficoltà, ma che esiste e che esplode quando gli atleti scrivono la storia. Lo ha fatto Miressi e si è preso la sua personale rivincita probabilmente a Budapest. Una città fortunata per la Nazionale Italiana di nuoto e una città che Alessandro forse ricorderà col sorriso d’ora in poi. Perché si è preso l’oro mondiale della staffetta mista e a chiuderla è stato proprio lui con il suo 100 stile del talento. Lo ha misurato il destino forse e quel primato europeo e vittoria maturati dalla gara immensa degli azzurri, Miressi lo ha preso nel cuore e lo ha portato fino in fondo con sé, fino al primo gradino del podio. Un oro costruito insieme a Ceccon, Martinenghi e Burdisso, ma in fondo forse una medaglia del riscatto tutta sua al Mondiale della gloria. E Miressi ha ritrovato il sorriso, per ultima frazione. Fino all’oro mondiale, quello che Miressi vale.
Brava Italia. Vi aspettiamo agli Europei di casa, quelli di Roma.
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