La girandola del nostro Thomas.
Si proprio lui, il nostro primatista del mondo nella gara dei 100 dorso, e poi il trionfante stellare con l’Italia che nella staffetta mista determina il nostro strapotere mondiale. Lui, il Th. Ceccon che ieri , prima del finale schioppettante di gruppo, era già salito sul podio, con al collo un importante bronzo nei 50 dorso. Bronzo che si trasformava dal legno del quarto posto per la squalifica dell’americano che precedeva. Normale squalifica , con tanto di prova video al Varacquatico dei giudici. Ne seguiva l’entusiasmo azzurro per l’ennesima medaglia, meno quella del nostro galantuomo sportivo che prendeva atto senza troppo esultare su una squalifica altrui. Premiazione quindi, medaglia fiori e tante strette di mano, la nostra decima Per poi , dopo lungo finale, riavvolgere con un giramento di medaglie la squalifica . La medaglia non c’è più, ritorna allo squalificato che nei tempi della mezza ora( nonverificati) fa reclamo con la sua federazione. Ora la logica e il rispetto, che poi è etica sportiva, imponeva di essere meno rapidi nella premiazione , una analisi meno superficiale- la giuria ha fatto il suo , molto meno la Federazione internazionale attenta a sbrigare velocemente i protocolli legati al cosiddetto cerimoniale. Risultato che impala non la giuria di appello, ma la formula della premiazione tutto e subito, con irrispettoso giramento di medaglie verso il nostro campione.
Per noi Thomas è bronzo, con buona acqua al superficialismo che questa vicenda ha evidenziato.
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