Punto Acquatico: Turbo Mimmo

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Mi sono sentito tirare giù” chiosa accigliato il Mimmo lucano.

Acerenza fantastico si allunga come uno squalo spavaldo nell’imbuto finale, che poi diventa una tonnara senza regole all’ultimo, o quasi. Arriva il bronzo per l’azzurro, i transalpini scendono in coppia e annullano con passaggi da biscie il turbo Mimmo che sembrava destinato alla vittoria.

Ma in fondo, è sempre il fondo bellezza. Rude nel suo zigzagare, caviglie roventi, acqua frastagliata che da fredda si fa bollente. E strappi veloci da subito.

E improvvisi, con super Greg che capisce l’antifona, e si mette alla caccia grossa in un mare che poi è un porto, acqua verde come a dire siate rispettosi dell’avversario, perché l’etica impone sempre un certo atteggiamento.

Se non da cavalieri, al di là e al di qua, di principi del cazzotto.

Ma un po' di Var? Non starebbe male vista la mancanza di corsie, con giudici un po' timidi e lascia fare, che vedono certo quel bar di guerre stellari. Con mani e gambe e relative botte diagonali in libertà. E un Paltrinieri fin troppo buono quando non ci capisce quasi più nulla nel tonnarello finale, lo strattonano , se lo bevono quasi, fortuna che non gli strappano il costume visto il clima. Affamati di piastra, tutto si è disposti a fare per il tocco che è l’arrivo dove stendere la mano. E picchiare per chiudere il circuito del tempo.

Un tempo rapido, senza rifornimento, cinquemila metri a motoscafo umano. Se non ci fosse quell’imbuto da cartellino rosso che fa la vera differenza, il turbo Mimmo e il super Greg non erano qui a festeggiare un sol bronzo.

Buona acqua

 

zicche@swimbiz.it

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