Punto Acquatico: Il lungo e il breve e la fantastica Sara

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Copyright foto: deepbluemedia per federnuoto

Parto da Sara, perché donna, e oggi è un otto marzo coi fiocchi doppi per lei.

La Curtis piemontese dal sorriso a trentadue denti, conferma quello che ci eravamo aspettati fino a ieri. Record sui 50 stile, quello italiano, e olimpiade di Parigi conquistata in nonchalance.

Sara Curtis è l’atleta e l’erede che ci aspettavamo, destinataria del pensiero quella Pellegrini che tra l’altro lo sprint lo amava poco, se non applicato in un finale devastante dei suoi indimenticabili 200. Dove inizia la storia di SC è chiaro fin dalla mattina, segno di una generazione giovane e fisicata al femminile che spinge già dopo colazione, declinazione natatoria che fa la differenza generazionale.

Dove passerà la bracciata nel futuro a breve è facile intuirlo, perché la classe quando apre le acque si trasforma in talento assoluto. Quindi considerazione finale, benvenuta Sara tra le big e adesso apriamo la prima pagina di quella che sarà una lunga storia.

Per il momento voto 10, e per la lode aspetto un 100 di medesima intensità in direzione Settecolli di Roma. Se Sara apre il gas, nel mondo maschile è una sfida a distanza nei 200 dorso.

Il lungo Ceccon solitario in finale B scalda pensieri e opere circa il suo programma da divo. Decolla, sgasa e allunga. Tutto bene fino all’ultimo cinquanta dal fiato corto , 1”57”12 non basta a nulla, né per Parigi ne per fare cu-cu al brevilineo ma altissimo sulle acque Matteo Restivo. Che risponde di suo in classe A con 1’56”83, dopo una giornata di squalifica rientrata in tarda mattinata.

Che se non fosse giunta, chissà cosa avrebbe aperto nella sfida a tutto dorso tra il lungo e il breve. Come dire l’eccessivo zelo giudicante che ci ha rovinato lo spettacolo.

Comunque, bene così, e buona acqua.

 

zicche@swimbiz.it

 

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