Simo o Quada, fate un po' voi con confidenza.
Perché della nostra campionessa acquatica Simona Quadarella ci si può innamorare sportivamente come in un sogno di mezza estate, all’improvviso senza preavviso. Basta vederla nuotare, e ascoltarla quando poi esce dal suo elemento preferito: l’acqua condita da uno stile libero quasi perfetto. Se poi pensi a Paris, la nuotata è fatta.
Lo chiamano coup de foudre, colpo di fulmine, come un dardo schioccato a mezzo cuore da Neptun, il dio del mare che per l’occasione francese si trasferirà nella meraviglia della Defanse, piscina olimpica che è una bomboniera acquatica. Già, i tifosi innamorati, e sono tanti. Come Roberto Silvestri, il mio storico edicolante di Corso Francia a Roma che ammette “sono rapito dalla meravigliosa Simona, atleta de Roma, sublime meraviglia acquatica. Unico neo lei è romanista, io laziale”. Forse meno di un dettaglio, perché sarebbe quanto meno al limite del totalizzante se non ci fosse la bandiera calcistica un po' a separare un minimo, per quanto è amata e seguita a casa, al di qua o al di là del Raccordo. La aspettano come fecero per Alessia Filippi, la pupona guarda caso anche lei della Maggica icona di una romanità sportiva che va oltre sei de Roma Norde o Sudde, mejo dire che de Roma sei la cosa più bella vista in piscina e chiudiamo i conti con tutti. Parigi sarà millecinquecento e ottocento, intesi come metri di distanza di gara che sono la sua caratteristica, il suo dna. Costanza a pelo di acqua, da allenare con un chilometraggio infinito, in effetti lei si allena senza sbagliare un passaggio, una virata, una bracciata che è un mulinello alimentato da una energia senza fine.
La sua, di agonista totale. Poi certo le avversarie sono lì ad aspettare, l’americanona di sempre, il colosso Katie, Ledecky che sembra già dal nome la sfida di sempre. Un rimando di olimpiade a olimpiade, come due vecchie ma non troppo amiche al bar della piscina. E le australiane, possono mancare? Ariane e Lani- Titmus e Pallister- con il Canada che porterà a Parigi molto di Summer, che più che estate è la corazzata Mc Intosh. Varie ed eventualissime altre, cinesi non le nominate per carità quelle sono imprevedibili di brutto, e ci siamo capiti.
La doppia sfida è servita per la venticinquenne Simo, da Ottavia, quadrante di Roma Nord, che è abituata ai sorpassi già a partire dal raccordo anulare, quando non c’è traffico almeno. Cosa sarà a Parigi? La solita magia di quel sorriso certo, ammaliante e sexy. E la battaglia dura in acqua, con un grande e deciso pensiero soprattutto nel chilometro e mezzo, perché dagli ottocento si parte già con la dote olimpica bronzea di Tokyo. Servono le doti? Si per l’esperienza che ti hanno fatto fare. Tutto, ma proprio tutto, condito dall’attesa dei tifosi che aspettano Quada lì dove i sogni si fanno da mezza estate. Caldi, da spiaggia, anche se la piscina è al chiuso per fortuna, e con aria fresca.
Quelli di una una voce fioca e delicata incastonata nei bianchissimi denti bianchi, maschera sublime che nasconde in dolcezza una guerriera acquatica come poche.
Bonne chance cara Simo, e buona acqua a tutti i tifosi
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