Minisini “Per il sogno olimpico dobbiamo lavorare tutti insieme”. E lancia #malesynchroTokyo2020

Copyright foto: Swimbiz.it

A Parigi, dopo l’argento, ha offerto sorrisi agli applausi del pubblico. Ma mentre l’adrenalina della gara scendeva, tornava il pensiero ai dolori di schiena “Forse ho caricato troppo in allenamento e si è aggiunto lo stress per gli Open de France” racconta a Swimbiz.it Giorgio Minisini, sincronetto azzurro e doppio bronzo mondiale in coppia con Manila Flamini e Mariangela Perrupato. Ma niente angosce “Vediamo se è una cosa passeggera. Mal di schiena e simili sono frequenti nel nuoto sincronizzato”. Pubblico francese caloroso e belle gare, forse al nuoto sincronizzato manca solo un po’ più di libertà in costumi e coreografie come avviene in altri sport artistici “A patto che ci sia un equilibrio: i punteggi devono sempre premiare la tecnica e l’abilità dell’atleta, non il costume”. Appuntamenti come quelli di Parigi “Sono utili anche per allacciare rapporti internazionali – nonché per farsi notare dai giudici – è ora di far maturare il mio bagaglio internazionale. Più i giudici familiarizzano col nome, la persona, le performances, più saranno coerenti nell’assegnare i punteggi. Ovviamente non vale solo per gli uomini”. E per ogni atleta, ricordava la talent di Swimbiz per il synchro Francesca Gangemi, è sempre importante misurarsi a livello internazionale “Il duo misto è nel programma degli Europei di Londra. Ora, però, tocca alle coppie iscriversi – l’anno scorso, a Kazan, il mondo scoprì il synchro maschile – ora non dobbiamo perdere l’occasione, dobbiamo lavorare tutti insieme. Se una coppia non s’iscrive agli Europei, è il movimento a farne le spese”. Perché il sogno olimpico, per i sincronetti, deve passare attraverso la visibilità. E Minisini chiama a raccolta il nuoto sincronizzato per dare sostegno con con l’hastag #malesynchroTokyo2020 “Le parole di Bill May(leggi qui) mi hanno ridato speranza e fiducia in quel che possiamo creare tutti insieme”.
 
moscarella@swimbiz.it

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