Punto Acquatico Tutti in piedi sul dorso olimpico di Ceccon

Il punto acquatico - L'editoriale del direttore Christian Zicche

Chapeau dall’inizio alla fine. Ogni millimetro, ogni centimetro dei cento metri a dorso. Uno spartito unico per il vicentino più fantastico che questa specialità abbia mai avuto al mondo. Entra nella bagarre come noi comuni mortali apriamo la porta o la tendina, a seconda dei casi personali, della doccia. Li guarda con quella sufficienza, gli altri che lì aspettano davanti al blocco di partenza, avversari che nemmeno hanno il senso di chi si apprestano a incrociare. Cala la cuffia il Cecco, imbriglia gli occhialini che diventano occhialetti nel suo stratosferico affusolato ma potentissimo macchinario, detto il fisico dell’extraterrestre. Un fischio, e poi dritto dentro l’acqua. Il rimbalzo a prendere quel coso detto device, strumento per caricare a molla duemetri e rotti di siluro acquatico. Bang e si parte: volano tutti , o si illudono di farlo. Pensano di nuotare tra simili, pure il cinese Xu che vorrebbe fare lo sborone passando a manetta cinese. Si arriva al dunque , una virata che è un passo verso la gloria ma anche un calcolo di quello che bisogna esprimere per tornare dall’altra parte. Scalpita Thomas, si allunga come una libellula che si trasforma in squalo. Uno dopo l’altro, gli altri, risucchiati come fossero nel triangolo delle Bermuda in una piscina lenta e poco profonda, ma che annulla ogni segnale di speranza per chi pensa che Ceccon sia battibile. Un lampo, la mano si allunga decisa . E fende tutto. Gioco , partita , finale. E’ oro, il primo di questo fenomeno che non si scompone all’arrivo. E’ iniziata l’era Ceccon .

Chapeau e brividi, ricordate che è solo l’inizio del film.

Buona acqua, fantastica acqua azzurra.

zicche@swimbiz.it

 

Rivivi l'emozionante oro di Thomas Ceccon grazie alle immagini di Eurosport

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