Paris 2024: Senna amara e traditrice per Mimmo e Greg

Un vero peccato… l’illusione dell’ennesima stoica impresa di Capitan Greg e di Mimmo il lucano hanno cullato le speranze mattutine degli appassionati del nuoto di fondo. Ma la Senna, discussa, pericolosa, infida, bacillosa e vorticosa, ha reso amara la giornata dei nostri eroi.

Epici ed eroici Paltrinieri ed Acerenza, nel volersi tuffare nel blob acquatico parigino con le incognite di essere all’oscuro delle insidie del percorso mai provato prima - sigg.ri del CIO l’avete fatta proprio grossa - insidie che hanno penalizzato i migliori specialisti della distanza così come chi non aveva mai provato l’ebrezza delle acque libere,vedi il folletto irlandese acchiappa tutto in piscina Wiffen.

Eppure fino al quarto giro e mezzo alle spalle del duo unghero-tedesco Rasovzsky - Wellbrock, i due azzurri erano li ai piedi dei battistrada, mordendo le caviglie agli avversari, pressandoli e non perdendo mai il treno ad ogni giro di boa, anche quando la corrente sembrava poterli spazzare via da un momento all’altro.

Al penultimo giro lo strappo, atteso, avviene al rifornimento, Rasovszky vola seguito dal’altro tedesco Klemet, con Paltrinieri e l’altro ungherese Betlehem che precede Acerenza. Greg , come ammesso nel post gara, non riesce a trovare la nuotata a favore di corrente e inizia a cedere spazio. Gli azzurri cercano di recuperare il gap di ritardo dalla coppia di testa che sgrana il gruppo con Acerenza che raddoppia gli sforzi, ingolosito dal possibile arrivo a tre,

Gregorio Paltrinieri rallenta la sua azione e nell’imbuto finale entrano due coppie di avversari, ad al traguardo Rasovszky precede Klemet per l’oro mentre Betlehem batte Acerenza per sei decimi e tanto rammarico,

Paltrinieri chiude nono con tanti rimpianti.

Ho dato tutto quello che avevo – commenta Acerenza, 29enne di Potenza – Dire che mi sono divertito è poco. E’ stata una gara in cui la tattica era fondamentale; ho cercato di dare tutto quello che era in mio possesso e alla fine, nell’ultimo giro, ho cercato di strappare per andare a riprendere i primi due; speravo che nessuno mi affiancasse perché ero morto. Volevo stare soltanto aggrappato alla loro sica e farmi portare, però quando ho visto che Betlehem mi ha affiancato ho cercato di stringere i denti, resistere il più possibile, ma ero già oltre tutte le mie energie. Non so chi mi abbia dato la forza di arrivare alla fine”. “Un quarto posto alle Olimpiadi resta comunque un buon risultato – prosegue l'azzurro, tesserato per Fiamme Oro e CC Napoli - Non posso recriminare nulla. L’ultimo mese non è stato facile: ho un problema alla spalla che mi porto dietro, ho cercato di preservarmi saltando qualche gara, ma il dolore mi ha infastidito parecchio. Credo che sia arrivato il momento di curarla. Sono soddisfatto del lavoro che abbiamo svolto di come mi sono allenato, della preparazione in altura  - prosegue il campione europeo della distanza agli europei di Roma e plurimedagliato internazionale - E’ stata la gara che abbiamo preparato. Si sapeva che sarebbe stata super difficile. Ho cercato di isolarmi dalle polemiche dei giorni passati e fare del mio meglio. Ci sono riuscito e ne sono soddisfatto perché da ogni gara desidero uscire con la consapevolezza di aver dato il massimo”.

E’ stata molto complicata la gara – ribadisce Gregorio Paltrinieri, divenuto ormai leggendario con l'argento nei 1500 e il bronzo negli 800 in piscina – Non mi è entrata mai la nuotata a favore di corrente. Controcorrente riuscivo a dire la mia e ma poi perdevo ritmo e non riuscivo ad essere penetrante. 

Nelle ultime gare di fondo, anche se molto diverse, sono sempre riuscito a gestirmi; questa volta invece sono sempre stato attaccato ad un filo che era pronto a rompersi da un momento all’altro. Non ho mai trovato continuità, non riuscivo ad aumentare la frequenza continua - Fino a tre quarti gara ero tra i primi, ma sapevo che stavo dando già il massimo. Alla lunga, quando gli altri hanno cambiato ritmo, non ce l’ho più fatta a stargli dietro. Mi dispiace perché è una gara su cui ho sempre puntato tanto e speravo di ottenere un risultato diverso. Chiaramente le gare di fondo sono sempre diverse; fosse stato un bacino, un lago, sarebbe stata diversa; invece in queste condizioni l'adattabilità è stata fondamentale. Complimenti agli altri che sono andati fortissimo e per me erano irraggiungibili. Mi dispiace molto anche per Mimmo. E’ arrivato ad un pelo dalla medaglia di bronzo e credo che non avesse niente meno dei primi tre; secondo me è tra i nuotatori più forti al mondo. Uno dei miei avversari con il quale faccio più fatica”.

“La mia Olimpiade è stata ottima, mi do un bel 9, Ho ottenuto risultati quasi incredibili in piscina, avvicinato i miei personali. Ho scelto di non rinunciare a nulla e ne sono contento. Adesso mi prenderò un lungo periodo di riposo, ho bisogno di fermarmi qualche mese, occuparmi delle cose che ho tralasciato negli ultimi anni; lasciare riposare mente e muscoli. Poi deciderò, non escluso nessuna possibilità”.

palazzo@swimbiz.it

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