Per scrivere la storia - è la prima in vasca corta di una mista veloce azzurra - e portare a casa l’oro mondiale hanno aspettato venerdì 13.
Che, notoriamente nel mondo anglosassone, porta quel velato gusto di sfiga, roba che più che di acqua clorata il desiderio riguarda immergersi in ben altro.
Detto per noi Italia, una grande occasione. Volevasi dimostrare l’anello del 13? Gli Stati Uniti non c’entrano la finalona, anche se poi tra le americanone Douglass e Walsh i record del mondo ( quattro) affollano la giornatina. Vedi il caso che anche da quelle parti USA riflettano sul valore della, a questo punto, sfiga trasformante in altro.
A parte il girotondo datario, a noi l’ORO porta sogno e cambio di passo.
Ci voleva , ci mancava, ci ansiava un pochettino l’aprire la gioielleria a cui siamo notoriamente, ci perdonino i gufi sempre in agguato, abituati. E così due maschi, Miressi e Deplano, e due stupende fanciulle, Di Pietro e Curtis, hanno fatto e compiuto il venerdì delle campane suonate a festa.
A pensare poi a quanto veloce , determinata , sorridente e piena di verve acquatica ci ha messo il finale la piemontese Sara Curtis. Una fuoriclasse, lo ripetiamo da tempo, che ha nel mirino prossimo il voler essere la pretendente di tutta la storia della velocità al femminile.
Pellegrini informata, ovvio, vuoi che non l’abbia notata?
E intanto con i tre compagni, lei ci ha fatto sognare.
E adesso buon finale di week end acquatico mondiale.
Buona acqua dorata a tutti voi.
zicche@swimbiz.it