Il Nuotatore di Auschwitz

Già non era facile, all’epoca, essere algerino in terra francese. Figurarsi, poi, se anche di estrazione ebraica. Eppure, Alfred Nakache non aveva esitato ad arruolarsi nell’aviazione agli inizi della II Guerra Mondiale, per difendere la Francia. E quando la soluzione finale fu applicata nel Paese, scrive natationpourtous.com, qualcuno si ricordò del suo coraggio e del lustro regalato al nuoto transalpino, come l’argento europeo del ’38 in staffetta 4x200 stile. Il club TOEC di Toulouse gli offrì un posto sicuro dove allenarsi e lavorare come istruttore di educazione fisica. Nel ’43 i dirigenti del club, 26 tesserati e 8 atleti di altre squadre boicottarono i campionati di Francia, per protesta contro l’interdizione agli ebrei. Ma la stampa antisemita dava addosso a Nakache, iniziarono le deportazioni e, a fine novembre, toccò anche a lui e alla sua famiglia. Fu trasferito alla prigione di Saint-Michel e al campo di concentramento di Drancy, in Francia. Gli fu offerto un salvacondotto, a patto di lasciare i familiari. Rifiutò. Non vide mai più la compagna Paulle e la figlia di due anni, Anne.

Fu catapultato nell’incubo di Auschwitz, dove i suoi aguzzini, per umiliarlo, lo costringevano a tuffarsi nelle acque gelide del bacino di ritenzione del campo per recuperare dal fondo, con i denti, un pugnale. Forse qualcuno di loro ricordava le Olimpiadi di Berlino 1936, quando quell’ebreo e la 4x200 francese avevano battuto la Germania. O quando, nel ’41, strappò al tedesco Balke il record mondiale 200 farfalla. Ma Nakache non lasciò che gli venisse tolta l’unica cosa rimastagli: la dignità. Iniziò a nuotare di sua iniziativa, come gesto di sfida, in quelle acque gelide. E ispirò altri deportati, che seguirono il suo esempio.

Come tanti, dopo la liberazione, tornò a piedi a casa. Pesava appena 40 kg. Si fece ancora coraggio, tornò a nuotare. Partecipò al record mondiale della curiosa staffetta 3X100 misti e agli amati 200 farfalla alle Olimpiadi di Londra 1948. Fu anche nazionale francese di pallanuoto. Morì il 4 agosto 1983, in Francia. Di recente il suo nome è stato incluso nella International Swimming Hall of Fame(leggi qui) e campeggia su decine di piscine francesi. Alfred Nakache, meglio noto come “Il Nuotatore di Auschwitz”.

moscarella@swimbiz.it

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