Il 28 gennaio è e resterà per sempre una data indelebile per il nuoto azzurro. Cinquant’anni dopo il disastro aereo del 1966, il Presidente della Federazione Italiana Nuoto e della Ligue Européenne de Natation, Paolo Barelli, rinnova l’appello perché tutta Italia non dimentichi che “Cinquant'anni fa abbiamo perso la meglio gioventù del nuoto italiano. Gli Angeli di Brema sono volati via troppo presto, troppo in fretta. Gli azzurri Bruno Bianchi, Amedeo Chimisso, Sergio De Gregorio, Carmen Longo, Luciana Massenzi, Chiaffredo "Dino" Rora, Daniela Samuele, l'allenatore Paolo Costoli e il telecronista Rai Nico Sapio scomparvero in una delle tragedie più crudeli della storia dello sport italiano – le sue parole riportare dal sito federale –L’Italia del nuoto si stava formando attorno ad atleti eccezionali che avrebbero partecipato alle Olimpiadi di Città del Messico. Quella sciagura provocò un vuoto umano e sportivo difficile da colmare e che commuove e addolora a 50 anni di distanza. Non dobbiamo e non possiamo dimenticare! Da Brema ripartì la Nazionale che ammiriamo alle Olimpiadi, ai campionati mondiali ed europei e che, attraverso i suoi grandi campioni, mantiene viva la memoria dei meravigliosi Angeli di Brema”. E perché quel messaggio sia ‘virale’, l’account Twitter ufficiale della Fin lancia l’hastag #gliangelidibrema.