Non è un caso se i Latini dicevano dell’ignorante “Non sa leggere, né nuotare”. Non è un caso se i discendenti di Martin Luther King parlando di “Alfabetizzazione acquatica” oggi promuovono il nuoto tra le minoranze etniche degli Stati Uniti. “Quando chiude una piscina, è una perdita non solo per lo sport, ma per la civiltà” commenta a Swimbiz.it Stefano Makula, pluri recordman mondiale di apnea, in verticale e orizzontale, negli anni ’70 ‘80. Pochi giorni fa, la notizia della chiusura dell’impianto di Viareggio(leggi qui) “E’ triste, in quella piscina ho fatto uno dei miei più bei record”. Ma il discorso di Makula si applica a livello generale, lui che ancora oggi insegna apnea e l’importanza della cultura acquatica “Nuoto, apnea, salvamento… sono sport che ti formano come persona e come cittadino – ma soprattutto – t’insegnano a salvare la tua vita e quella degli altri”.
Lui ne sa qualcosa, quando a Ponza nel 1989 “Il cuore smise di pompare sangue. E’ difficile da spiegare, ma avevo letteralmente coscienza di essere morto. Vidi la famosa ‘luce bianca’, mi diede un senso di negatività – con le sue ultime forze, fisiche e mentali – mi aggrappai al cavo, il cuore lentamente ricominciò a pompare sangue. E’ un’altra cosa che t’insegnano questi sport: provarci finché hai respiro”. Sa leggere, sa nuotare.