Vogliamo cambiare per un momento spartito acquatico? Ci pensa il bronzo a sorpresone del carabiniere Luca Pizzini a dare una scossa a rana di duecento metri, di quelle che ti buttano giù dal divano, che ti esaltano perché la rana è da sempre stile nostro. Un misto acquatico di tecnica estrema, di potenza, di ragionamento, di classe: ti contrai e ti allunghi il più possibile,con quella benedetta testa che fa su e giù, benedetta cervicale futura. Ranisti vuol dire il mondo pazzo della piscina, categoria protetta dalle leggi del nuoto duro, quelli che appartengono a una tribù tutta loro, e li vedi anche da quelle masse di muscoli che scappano dappertutto, a partire dal piede a martello, quello stesso martello che scatena la gioia del nostro Luca appena arrivato mentre sbatte il pugno in acqua. Gioia, gioia più bella perché inattesa per il ranistico Luca, la stessa che leggi negli occhi pronti e furbetti dell’altro Luca, quello Dotto,che si esalta planando in finale nella gara regina dei 100 metri nuotati a stile libero. No depilè, men che rasè, il nostro Luca a stile si preparerà al bello di domani togliendo tutto il necessario a essere perfetto e liscio come un siluro pronto a esplodere. Senza fronzoli, con tanta potenza e classe, il bello del nuoto azzurro è anche questo. Quando il risultato ti dà una sferzata modello Ilaria Bianchi che si accende, di sorriso e di filosofia, perché la farfalla sua è già pronta dal quel dì riccionese, e adesso con la mente sgombra tutto vola via liscio come un colpo d’ali ben assestato. Voilà, un’altra giornata medagliata, forza azzurri.