Sarà un’Olimpiade particolare, la brasiliana Rio. Quasi da carbonari, il sunto preolimpico parte da qui e come non concordare con il direttore tecnico della nazionale. Diretto lo è sempre stato in questi quattro anni, Cesare Butini, alla sua seconda Olimpiade al comando dell’Italnuoto, una responsabilità che raddoppia in vista di Rio quando sulle sue spalle convergono ovviamente i numeri per far di conto e le aspettative da capo classe “Rio sarà un’Olimpiade particolare, in primis dagli orari infelici. Noi non vedremo gli altri sport, le altre discipline. Gareggeremo in notturna e certamente non faremo la felicità di chi in Europa dovrà collegarsi nel profondo della notte per seguirci. Questo è il primo punto che mi viene in mente, e lo sarà per tutto il mondo del nuoto, ovviamente”. Chi la dura la vince, verrebbe da dire, spirito di adattamento a una prima condizione non proprio ottimale, ma già si sapeva da tempo“ la vasca sarà molto competitiva, i presupposti ci sono tutti , e come capitò a Pechino nel 2008, quando avemmo l’inversione di batterie e finali chi meglio si adatta avrà certamente una marcia in più”. E se sui numeri ovviamente si ragionerà alla fine “mi aspetto, com’è giusto che sia, un grande livello prestativo, e molte soprese al cronometro. Sarà duro emergere e non è banale pensare che sarà una battaglia all’ultima bracciata anche. Perché oltre alle nazionali “guida” avremo parecchie situazioni di nazioni in grande crescita”. E sulla nostra gara “regina”, i 1500 stile libero di Gregorio Paltrinieri, “mi aspetto che il cinese Sun ci sia(leggi qui), meglio mi auguro sia della gara. Perché sarà ancora più bello batterlo sul campo, con tutto il rispetto dovuto a un grande campione, ovviamente”.