"1,2 3". Queste semplici e brevi parole, sono riecheggiate in tutte le strade, dai televisori sintonizzati sulle gare olimpiche brasiliane, e nell'occasione sui tuffi. Le parole, segnali del pronti a partire, pronunciate da Tania Cagnotto verso Francesca Dallapé, per una delle medaglie più belle e sentite del 7 agosto verde-oro brasilero 2016. In questo caso, però, colorato di argento e d'azzurro. Tania e Francesca ce l'hanno fatta. Hanno raggiunto quel risultato sempre sfuggito, anche per un capello o per qualche decimale di punto mancante per la miopia di qualche giudice. Le due campionesse hanno toccato il cielo con un dito, afferrando la medaglia che era sempre mancata, coronando un sogno, il sogno chiamato Olimpiade. Londra era una ferita ancora aperta, che si doveva necessariamente superare e suturare. Ora toccherà ancora alla bolzanina per l'individuale e poi, forse, l'addio per le due belle fuoriclasse, una già sposata, l'altra in procinto. Una nuova pagina per Tania e Francesca, magari con la speranza di una proroga ulteriore. Anche per vederle ancora volteggiare e sfidare la forza di gravità, libellule eleganti ed aggraziate. Chissà. In ogni caso il ringraziamento degli sportivi italiani, che per sempre assoceranno a loro il conto 1..2..3.