Notte bianca a Carpi, mega-schermo come per la nazionale di calcio. Notte d’oro, a Rio, per Gregorio Paltrineri. La Sua notte sull’Olimpo. Ha vinto come piace a lui, come le star Nba. Arrivato fin qui da favorito, chosen one, prescelto. Ha accettato il suo destino con piacere e consapevolezza. Notte magica per l’Italia, perché un Oro olimpico nel nuoto azzurro è ancora cosa rara. Domenico Fioravanti, Massimiliano Rosolino, Federica Pellegrini e, da oggi, anche Gregorio Paltrinieri. Una cavalcata solitaria, tenendo dietro una storica forza natatoria come l’Australia. Dominando persino una superpotenza – non solo acquatica – come gli Stati Uniti di Connor Jaeger (14'39"48). 14'34"57 il tempo finale. E non è da solo sul podio, perché l’amico fraterno Gabriele Detti è lì con lui, Bronzo in 14'40"86. Anche questo è un onore raro, ma all’Italia toccò già una volta, con la doppietta Fioravanti-Rummolo di Sidney 2000.
Il tecnico, Stefano Morini, nelle gare che contano sta spesso dietro le quinte. Forse per nascondere quella commozione, quell’orgoglio che lo colgono a ogni impresa dei suoi pupilli. Ma che il suo carattere non gli concede di mostrare in pubblico. E, permettetecelo, notte di emozione per Swimbiz.it. Che in questo ragazzo ha creduto ancor prima che sbocciasse(leggi qui). Incredibile come cambino gli scenari in soli quattro anni. A Londra 2012, Sun Yang sembrava inaugurare un’epoca di monopolio. A Rio non arriva neppure in finale, mentre un azzurro sale sul podio con ragazzi giovani come lui, da ogni continente. Vengono in mente i versi di una delle più celebri canzoni di Bob Dylan “Allora è meglio che iniziate a nuotare. O affonderete come una pietra. Perché i tempi stanno cambiando”. Gregorio Paltrinieri ha iniziato a nuotare tanto tempo fa. Non si è più fermato.
Photogallery a cura di Gian Mattia D'Alberto-LaPresse: