Sono, probabilmente, i due azzurri che più di tutti hanno incarnato il nuoto di fondo negli ultimi due anni. Anche se è difficile trovare un fondista italiano, assoluto o giovane, che non sia stato protagonista. Ma Rachele Bruni e Simone Ruffini si sono resi riconoscibili anche al di fuori del mondo acqua e firmano oggi una delle loro imprese più belle, storiche. Entrambi trionfano a Hong Kong,come già nella tappa ungherese al Lago Balaton, e vincono la Fina World Cup. Entrambi si dimostrano i migliori al mondo in un circuito a tappe che ha abbracciato l'intero anno, una maratona di maratone. Rachele che entrò già negli annali lo scorso anno, prima italiana di sempre a vincere la competizione, e poi a Rio con l'Argento olimpico. Simone leader della nazionale maschile, trionfò lo scorso anno ai Mondiali e corona oggi un biennio (e un quadriennio) d'oro.
Fiorentina lei (chissà se stavolta Matteo Renzi la chiamerà), marchigiano di Tolentino lui, adottati dalla Capitale. Doppia anima della Roma fondista, Esercito e Aniene, doppia scuola tecnica tra il giovane tecnico Fabrizio Antonelli e un maestro come Emanuele Sacchi, testimonianza di un movimento che valorizza veterani e nuove leve. E vale sia per i tecnici, sia per gli atleti: oggi Arianna Bridi sale nuovamente a podio, Argento a Hong Kong e un futuro che, per bocca di chiunque in nazionale, passerà anche per le sue mani. E' l'instancabile Team Manager, Stefano Rubaudo, il primo a dare l'annuncio in Italia, sempre via Twitter. E il Ct Massimo Giuliani raccoglie l'ennesima soddisfazione, come uno dei commissari tecnici più vincenti di sempre nello sport italiano.