Quando vinse l'oro mondiale in vasca corta, con una straordinaria mimica facciale urlò: ma sono stata io? Alia Atkinson ha anche pareggiato, due volte, il record mondiale nei 100 rana di Ruta Meilutyte: 1'02"36. Pochi minuti fa, alla Fina World Cup di Tokyo, la giamaicana è andata oltre, battendo in 28"64 il primato mondiale in gomma - sempre in vasca da 25 m - stabilito da Jessica Hardy nel 2009 (28"80).
Una Bolt della rana, Alia Atkinson, velocista in vasca come il connazionale sulle piste d'atletica. Ma, al di là delle similitudini, la campionessa mondiale commenta spesso con amarezza la differenza, in Giamaica, tra il nuoto e sport più popolarei come atletica, calcio e persino cricket. "Vorrei vedere il nuoto giamaicano sostenere se' stesso" ha dichiarato di recente a The New Paper, auspicando anche la creazione di una staffetta in questo quadriennio olimpico. Alle Olimpiadi di Rio dovette persino chiedere 'asilo' alla polisportiva Fluminense(leggi qui). Ma, a maggior ragione, Alia Atkinson si pone come simbolo del nuoto giamaicano, sostenendolo sulle spalle per provocare una presa di coscienza. E dei nuotatori di colore "Molti restano dell'idea che il nuoto sia uno sport caucasico e non possa essere praticato da persone di colore. Voglio lasciare un segno: solo perché una cosa non è stata fatta, non significa sia impossibile".